Dal 1997 a oggi ho scritto saggi, romanzi, testi universitari, biografie, ricettari, memoir, spaziando dalla musica al turismo, dal cinema ai beni culturali, dai musei ai media, dalla letteratura all’enogastronomia, dalla comunicazione d’impresa alla stesura di voci per le enciclopedie.
Ho pubblicato i seguenti libri:
- Mani di forbice. La censura cinematografica in Italia, Falsopiano, Alessandria, 1997;
- Cosa resterà…, Mondadori, Milano, 2004;
- Musica per i nostri occhi. Storie e segreti dei videoclip, Bompiani, Milano, 2007;
- Quello che non ti aspetti, Sperling & Kupfer, Segrate (MI), 2008;
- La comunicazione di musei e archivi d’impresa. Metodologie dell’informazione e strategie mediatiche, Lubrina, Bergamo, 2015;
- Il cuciniere di Frate Indovino. Ricette, storie e consigli dalle cucine cappuccine, Edizioni Francescane Italiane, Perugia, 2020.
Altre mie pubblicazioni sono presenti in questi volumi:
- DVD God Less America (direzione artistica), in Cristina Donà, Michele Monina, God Less America. Da New York a San Francisco sulle orme del Boss, Mondadori, Milano, 2003;
- Videoclip e Cinema, in Gianni Canova (a cura di), Enciclopedia del Cinema, collana le Garzantine, Garzanti, Milano, 2005;
- Tavola o tavolozza, in Silvia Tropea Montagnosi (a cura di), Il Cocho bergamasco alla casalinga, Lubrina, Bergamo, 2012;
- Domenico Liggeri, in Francesca Roveda, Michele Michelazzo, Generazione MM: storia di una gioiosa anarchia televisiva, Betelgeuse, Verona, 2013;
- Fabulations modernes dans la communication des musées d’entreprise, in “Synergies Italie numéro 13”, Gerflint, Sylvains-lès-Moulins – France, 2017;
- Micromusei, in Enciclopedia dell’Arte Contemporanea, direzione scientifica di Vincenzo Trione e Valeria della Valle, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 2021, vol. 3, pp. 148-149;
- Museo dell’impresa, in Enciclopedia dell’Arte Contemporanea, direzione scientifica di Vincenzo Trione e Valeria della Valle, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 2021, vol. 3, pp. 369-371;
- Videoclip, in Enciclopedia dell’Arte Contemporanea, direzione scientifica di Vincenzo Trione e Valeria della Valle, condirettori Jean-Loup Amselle, Boris Groys, Barbara Rose, 4 voll., Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 2021, vol. 4, pp. 660-661 (ISBN 978-88-12-00924-4).
Alla fine degli ani ’90 sono stato consulente editoriale per la casa editrice Sestante di Ripatransone (AP) nelle Marche.
Numerose le citazioni in scritti altrui, come le numerose tesi universitarie che si sono occupate dei vari aspetti della mia attività scientifica o di quella creativa, mentre diversi saggi hanno analizzato le mie opere cartacee e registiche.
2021
Enciclopedia dell’Arte Contemporanea, direzione scientifica di Vincenzo Trione e Valeria della Valle, condirettori Jean-Loup Amselle, Boris Groys, Barbara Rose, 4 voll., Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 2021
Sono autore di diverse voci di questa enciclopedia Treccani negli ambiti tematici delle nuove forme museali e dei video musicali, inserito “tra i massimi studiosi di storia e critica delle arti di tutto il mondo, di estetica, storici, scrittori, italiani e stranieri”.
Qui di seguito, parte di un estratto dalla voce sui piccoli musei da me realizzata: Clicca per visualizzare il contenuto.
2020
Il cuciniere di Frate Indovino. Ricette, storie e consigli dalle cucine cappuccine, Edizioni Francescane Italiane, Perugia, 2020.
Realizzato con Fra Luca Casalicchio, scaturisce dal mio rapporto con le Edizioni Frate Indovino, per i cui periodici scrivo dal 2020, occupandomi di tutte le pagine dedicate all’enogastronomia sui mensili del gruppo editoriale, quali Frate Indovino e Voce Serafica.
Preparazioni, suggerimenti, tecniche, ma anche saggezza popolare, notizie, dati, ricordi collettivi: è molto più di un manuale culinario il volume Il Cuciniere di Frate Indovino. Ricette, storie e consigli dalle cucine cappuccine di Fra Luca Casalicchio e Domenico Liggeri, rappresentando piuttosto uno spaccato divertente e appassionante di tutta quell’antropologia del quotidiano che gira intorno al tema del cibo, inteso anche come metafora.
Uscito nel mese di dicembre del 2020 per le Edizioni Frate Indovino, raccoglie infatti tutto quanto è stato scritto intorno all’alimentazione in settantacinque anni di pubblicazioni dei celeberrimi Calendari di Frate Indovino presenti dal 1946 in milioni di case degli italiani, scandendone la vita di tutti i giorni.
Si scopre così un Frate Indovino pioniere della filosofia green oggi tanto di moda, ambientalista ante litteram che già decenni fa si batteva per un cibo “buono, pulito e giusto” come direbbe oggi Slow Food allertando sul rischio dello spopolamento delle campagne, sul dramma dell’inquinamento urbano e soprattutto sull’uso scriteriato della chimica in agricoltura, promuovendo stili alimentari sani ricchissimi di frutta, verdura e legumi, senza mai perdere il piacere del gusto.
Ricchissimo e costante il dialogo proprio con i contadini, individuati con sensibilità prodromica quali custodi del nostro avvenire sostenibile, mentre si nota come nel tempo le ricette siano cambiate in parallelo con l’evoluzione dei gusti. Troviamo così “ricette regionali e proverbi internazionali sull’alimentazione, oroscopi culinari e consigli su come ricevere le persone, i pasti del futuro e quelli del passato”.
Si ride anche, non soltanto con il ben noto umorismo sferzante degli scritti di Frate Indovino, ma anche con barzellette, rubriche umoristiche e le vignette ospitate in un gradevolissimo impianto grafico pieno di colori e immagini stupende.
Un libro fuori dal coro rispetto alle altre pubblicazioni del settore, con il coraggio di dare letteralmente un’anima al mondo troppo spesso modaiolo e vacuo dell’enogastronomia, ricordando i pregi supremi e inarrivabili della cucina casalinga e tradizionale, l’unica che abbia un vero valore culturale.
Ecco come il libro è stato presentato da Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti ai milioni di telespettatori di Striscia la Notizia su Canale 5:
2015
La comunicazione di musei e archivi d’impresa. Metodologie dell’informazione e strategie mediatiche, Lubrina, Bergamo, 2015
Diretta emanazione della mia attività di docente universitario, è il testo ufficiale dell’insegnamento di Comunicazione dei musei d’impresa di cui sono titolare da anni alla IULM di Milano, studiato anche in altri atenei.
Musei e archivi sono oggi per le imprese il più suggestivo e complesso strumento di comunicazione.
Se ben trasmessi all’esterno, consentono alle aziende di ottenere grandi vantaggi sul piano della reputazione, della responsabilità sociale, delle relazioni istituzionali, della considerazione popolare, con sensibili riflessi sulla brand identity e un’influenza positiva sulle attività economiche.
Allo stesso modo, un’efficace azione di divulgazione di queste strutture dispiega benefici significativi per il Territorio che li ospita e per il settore del Turismo.
E’ fondamentale dunque che tali organismi culturali delle aziende intrattengano un proficuo rapporto con gli organi di informazione e adottino incisive strategie mediatiche.
Il volume analizza tutte le metodologie di comunicazione applicate da musei e archivi d’impresa, fornendo dati dettagliati, individuando criticità e prospettando soluzioni.
Scarica e leggi l’incipit del saggio:
2008
Quello che non ti aspetti, Sperling & Kupfer, Segrate (MI), 2008.
Il mio primo romanzo, pensato come memoir sospeso tra verità e finzione narrativa della vita turbolenta di una star multimediale come Francesco Facchinetti con cui firmiamo insieme l’opera, pubblicata dalla prestigiosa casa editrice Sperling & Kupfer.
Quello che non ti aspetti è tornare a casa e trovarla ribaltata dai ladri: ancor meno che questo possa servire a mettere ordine nella vita straordinaria di un ragazzo normale…
Quello che non ti aspetti è scoprire così che dietro un’immagine pubblica leggera ci possa essere un’esistenza profonda, densa di emozioni, drammi e risate, come un romanzo.
Quello che non ti aspetti è che un bambino tranquillo si trasformi in Attila, devastando il mondo degli adulti come neanche Bart Simpson.
Quello che non ti aspetti è che un punk con la cresta possa fare catechismo con Comunione e Liberazione.
Quello che non ti aspetti è che il terrore di tutte le scuole d’Italia possa diventare il braccio destro di un santo che aiuta gli emarginati.
Quello che non ti aspetti è che il principe delle notti della Milano da bere abbia avuto come amici barboni, malati di AIDS, alcolisti, puttane e schizofrenici.
Ma forse ce lo si sarebbe dovuto aspettare, se suo nonno ha mangiato carne umana e lui si è rifiutato di nascere il giorno dei lavoratori, se papa Wojtyla l’ha notato tra migliaia e lui ha sabotato i concerti del padre, se ha avuto un cantante di rock demenziale come baby-sitter e san Francesco come guida spirituale, se gli hanno predetto un destino da monaco e lui ha fondato una band chiamata Rutto…
Ecco perché invece di subire la sindrome di Peter Pan, ha scelto di essere come Capitan Uncino.
2007
Musica per i nostri occhi. Storie e segreti dei videoclip, Bompiani, Milano, 2007.
Da Wagner a Madonna, l’emozionante unica vera storia mondiale dei videoclip, come nessuno l’ha mai raccontata: come sono nati, come si fanno, chi li crea, perché ci piacciono, perché ne vedremo sempre di più… e se ancora credete alla bufala che Bohemian rhapsody dei Queen sarebbe stato il primo clip della storia, allora vi serve proprio questo libro!
Pubblicato da Bompiani, voluto da Elisabetta Sgarbi che allora dirigeva la casa editrice, è stato libro di testo obbligatorio di vari corsi universitari, studiato e consigliato in diversi atenei italiani, diffuso anche all’estero in biblioteche e istituzioni culturali.
I videoclip: tutti ne abbiamo visto almeno uno nella vita, in tanti li guardiamo assiduamente, per sognare con le storie che raccontano, per innamorarci dei divi, per cantare in sincrono con i nostri idoli, per imitare stili e look delle pop-star ormai trend setter della moda, o per farci guidare nei balli in discoteca; con le immagini dei protagonisti dal loro esplosivo concentrato di creatività, dalle sperimentazioni visive, dalle sintesi narrative, dagli abbaglianti effetti speciali, dalle trovate spiazzanti, essendo non a caso terreno di coltura dei nuovi grandi talenti che vanno poi ad arricchire l’arte cinematografica. Insomma, col cuore e/o con la mente, non si sfugge al fascino della videomusica.
I clip musicali sono il vero linguaggio della modernità.
Anche perché tutti amano almeno un cantante, straniero o di casa nostra, famoso o di nicchia: in questo libro, sono presenti aneddoti mai raccontati, notizie inedite e curiosità sul rapporto con le immagini di tutti i protagonisti della storia della musica italiana e mondiale, dai big agli artisti alternativi. Inoltre, la più completa raccolta di tutti i registi della storia della videomusica e le vere vicende che hanno condotto alla nascita dell’industria del clip e delle emittenti musicali.
Un volume dove le storie e le leggende delle immagini che accompagnano la musica divengono un racconto documentato e appassionante, basato su fonti reali e mai prima d’oggi pubblicate al mondo.
Un testo avvincente in grado di inquadrare da un punto di vista ancora nuovo i nostri beniamini e il loro rapporto con i videoclip: da Madonna a Bjork, da Ligabue ai Tool, da Bruce Springsteen a Robbie Williams, dai Beatles agli U2, da Gianni Morandi ai Radiohead, dai Rolling Stones a Eros Ramazzotti, dai Nirvana ai Gorillaz, non c’è artista della storia della musica di cui non si possa scoprire qualcosa, aggiungendo chicche come la lunga intervista esclusiva a Vasco Rossi che racconta per la prima volta il progetto del film che avrebbe voluto trarre dalla sua canzone Vita spericolata.
I videoclip, da quando esistono, sono uno dei più appassionanti argomenti di discussione per le nuove e vecchie generazioni: per i giovanissimi che parteggiano a favore dell’idolo del momento, per i trenta-quarentenni ai quali stimolano malinconie e ricordi sugli anni ’80 del trionfo della videomusica e del look, ma anche per gli ultra cinquantenni che finalmente potranno vedere svelati i segreti dei filmati musicali di monumenti della storia della musica dalla nascita del jazz al rock’n’roll, dai Beatles alla psichedelia, senza dimenticarci dei fan(atici) di ogni età che amano dai cantautori al punk, dalla dance alla new-wave, dal pop-rock al funky, fino alle moderne tendenze e al consumo sfrenato di music video che facciamo oggi su YouTube e sui social media.
Un libro che ribolle della stessa passione che ci fa amare la (video)musica…
Il volume ha avuto enorme successo mediatico: ne hanno scritto tantissimi giornali italiani con il massimo risalto, a partire dai quotidiani nazionali che gli hanno dedicato dalla mezza pagina alla pagina intera (Corriere della Sera, Il Giornale, Il Secolo XIX, Libero, Il Messaggero, tra gli altri), ma a parlarne diffusamente sono state anche le radio più importanti (Radio 24, Radio Kiss Kiss, RTL 102,5, Rai Radio Uno, Rai Radio Tre, Radio DeeJay, R101) e numerose trasmissioni televisive (TG2, TG3, SkyTG24, La7, RaiSat Cinema, Coming Soon, RockTv, Sat2000, Antenna Sicilia), in diversi casi con me come ospite intervistato.
Scarica e leggi l’introduzione al volume Musica per i nostri occhi. Storie e segreti dei videoclip:
2004
Cosa resterà…, Mondadori, Milano, 2004.
Richiesta dalla casa editrice Mondadori che l’ha pubblicata, la biografia di un grande musicista di cui sono stato fan nell’adolescenza, diventandone amico e collaboratore artistico nella maturità, scritta insieme tra gli interminabili viaggi di una fortunata tournée e i momenti di relax casalinghi.
Raf. Chi si nasconde dietro questo semplice nome di tre lettere?
Un artista che è riuscito a far ballare il mondo intero sulle note dance di Self Control e a far innamorare gli italiani con la ballata Infinito.
Un artista che è riuscito a raccontare gli anni Ottanta nei tre minuti di una canzone e ha scritto un tormentone come Si può dare di più, brano che vinse Sanremo cantato da Morandi, Tozzi e Ruggeri.
Raf, Raffaele Riefoli da Margherita di Savoia in provincia di Foggia, quello di Battito animale, Ti pretendo, Sei la più bella del mondo. E’ proprio attraverso le sue canzoni che Raf si racconta in questo libro, mescolando la sua vita artistica a quella privata, disegnando un percorso che lo vede, di volta in volta, muoversi per l’Italia e l’Europa, sopra le assi di un palco o dentro le mura di casa.
Una mappa fatta di canzoni, di aneddoti, di foto ricordo.
Cosa resterà… ci mostra un artista tanto popolare quanto misterioso, noto anche per il suo carattere schivo: un uomo capace di prendere decisioni apparentemente scomode, ma sempre apprezzate dal suo pubblico.
Scarica e leggi l’incipit di Cosa resterà…:
1997
Mani di forbice, La censura Cinematografica in Italia, Edizioni Falsopiano, Milano, 2004.
Dalla scheda di Marangi, M., L’Indice 1998, n. 1:
“È molto documentato e attuale il libro di Liggeri, in un momento in cui in Italia si sta cercando di trasformare la commissione censura, alcuni film rischiano di non uscire in sala (come è accaduto per il mercato americano a Crash e Lolita) e non sembra placarsi il dibattito su quali film si possono trasmettere in certe fasce orarie televisive. La ricchezza principale del testo sta nella mole di dati e di riferimenti a leggi e sentenze lungo diversi decenni, dai film muti a La dolce vita, da Ultimo tango a Parigi a Nove settimane e mezzo. Il testo non si limita però a una raccolta di documenti, ma entra nel vivo dei meccanismi censori attraverso testimonianze dirette di membri delle commissioni di censura, proponendo anche l’elenco dei film vietati ai minori di 14 e 18 anni e quindi in qualche modo censurati, distribuiti in Italia dal 1982 al 1996. Ne emerge un percorso tortuoso e ricco di aneddoti talvolta ai limiti del surreale, in particolare rispetto all’operato censorio sui film horror ed erotici degli anni Settanta, ma anche una preoccupazione di fondo che evidenzia l’importanza della censura anche quando questa non deve operare direttamente. Come sottolinea Gianni Canova nell’introduzione al testo, il libro di Liggeri coglie bene il peso assunto oggi dall’autocensura preventiva che molti autori e produttori si autoinfliggono per non rischiare di perdere finanziamenti e visibilità, soprattutto sul mercato televisivo”.
Scarica e leggi la prefazione di Gianni Canova:
Le altre mie pubblicazioni
2017
Fabulations modernes dans la communication des musées d’entreprise, in “Synergies Italie numéro 13”, Gerflint, Sylvains-lès-Moulins – France, 2017.
E’ la mia prima pubblicazione internazionale, direttamente in lingua francese, sul tema dell’affabulazione moderna nello storytelling dei musei d’impresa, scritta per la rivista Synergies pubblicata da Gerflint, Gruppo di studio e ricerca con sede in Francia che cura un programma di divulgazione scientifica in tutto il mondo collegato alla Fondation Maison des Sciences de l’Homme.
E’ una prestigiosa istituzione culturale che “crea, coordina, pubblica, modifica e indicizza una rete globale di riviste scientifiche nel rispetto degli standard scientifici ed editoriali internazionali”: il suo scopo “è la difesa dell’umanesimo e il dialogo tra lingue e culture; si tratta quindi di un centro editoriale di rango internazionale di cui è editore, riunendo risorse a beneficio di una vasta comunità scientifica”.
Scarica e leggi l’introduzione a Fabulations modernes dans la communication des musées d’entreprise:
2013
Domenico Liggeri, in Francesca Roveda, Michele Michelazzo, Generazione MM: storia di una gioiosa anarchia televisiva, Betelgeuse, Verona, 2013.
La storia irripetibile dell’emittente Match Music, partita con furore creativo da Verona come piccolo programma in barter diffuso nelle tv locali di tutta Italia e giunta a essere il primo canale tematico musicale del bouquet satellitare di Tele+, per poi passare a Sky.
Ne sono stato il Direttore per un paio d’anni tra il 2001 e il 2002, appena trentenne, quindi ho contribuito volentieri a rendere la mia testimonianza di quell’esperienza in questo volume.
Che generazione è la generazione Match Music? Quella delle discoteche o quella della musica italiana? Dei creativi di provincia o dei budget da metropoli? Probabilmente di tutti questi elementi fusi assieme.
Un fondatore, pochi collaboratori, entusiasmo, voglia di sperimentare, concerti su spiagge libere, eventi, nuovi modelli di business. Match Music è riuscita a coinvolgere artisti affermati con la formula “puoi dire e fare quello che vuoi”.
Forse più che un progetto artistico Match Music è stata un’avventura a tempo determinato, una di quelle che sai che sicuramente prima o poi finiranno e che quindi devi berla tutta fino in fondo dando il meglio di te per assaporarne ogni istante.
I protagonisti di questa avventura raccontano in questo libro un periodo della loro esistenza seguendo l’onda dei ricordi con la coscienza di aver vissuto un’esperienza irripetibile.
Con interventi di: Massimo Fini, Biagio Antonacci, Omar Pedrini, Isa B, Michele Ferrari, Domenico Liggeri.
Scarica e leggi l’estratto dal mio intervento in Generazione MM: storia di una gioiosa anarchia televisiva:
2012
Tavola o tavolozza, in Silvia Tropea Montagnosi (a cura di), Il Cocho bergamasco alla casalinga, Lubrina, Bergamo, 2012;
“Siamo a fine Seicento, inizio Settecento quando il Cocho, anonimo per modestia o discrezione, realizza il suo ricettario che permette di cogliere nel vivo la realtà gastronomica bergamasca così come compariva sulle mense borghesi e della piccola nobiltà. Chi sia il Cocho non è dato sapere. L’unico dato certo è che fu allievo di un certo Teofilo Fagacci di cui peraltro non si hanno notizie. L’anonimo cuciniere è sicuramente bergamasco. Lo si deduce dalla terminologia marcatamente dialettale: gniferi sono le carote (da gnifer), cazzuli i mestoli (da cassùl), sgotolare significa sgocciolare (da sgutulà), struccare significa spremere (da strocà), sbroiare significa scottare (da sbrojà) e così via. I termini bergamaschi da lui utilizzati sono spesso conformi a quelli riportati nel Vocabolario bergamasco italiano latino di Giovan Battista Angelini (1679-1767), nato a Strozza di Valle Imagna” (Silvia Tropea Montagnosi).
E’ la mia parte di introduzione a un volume che opera un prezioso recupero storico e filologico, un manoscritto databile tra la fine del ’600 e l’inizio del ’700 che contiene un ricettario redatto da un autore che è voluto rimanere anonimo, firmandosi soltanto come Cocho bergamasco.
Scritto interamente a mano e rilegato come si usava allora con un semplice spago, contiene le preparazioni del tempo delle famiglie del territorio di Bergamo, rappresentando una preziosa testimonianza socio-antropologica.
Venuto a conoscenza che ne esisteva una copia originale di trecento anni fa ben custodita presso la biblioteca Angelo Maj di Bergamo, ne ho promosso il restauro e la ripubblicazione nell’ambito della manifestazione Galà per Marini – serata d’epoca, d’arte e sapori di cui sono stato ideatore e direttore artistico, evento svoltosi nel 2013 per sostenere l’Accademia Carrara nel riacquisto di un’opera d’arte settecentesca che già in passato aveva fatto parte della collezione della medesima struttura museale.
Scarica e leggi l’introduzione al libro Il Cocho bergamasco alla casalinga:
2005
Videoclip e Cinema, in Gianni Canova (a cura di), Enciclopedia del Cinema, collana le Garzantine, Garzanti, Milano, 2005.
Realizzata da Gianni Canova (direttore di Duel e docente di storia e critica del cinema alla facoltà di scienze della comunicazione dello IULM di Milano) e dalla sua équipe, questa Garzantina è una novità assoluta, con un ricco lemmario (quasi 6000 voci) che documenta nella prospettiva più ampia possibile tutte le variegate componenti che contribuiscono a formare la macchina-cinema: registi, attori, sceneggiatori, scenografi, costumisti e compositori, ma anche istituzioni, generi, movimenti, correnti, tecnologie, procedure linguistiche ed espressive. Numerose schede tematiche offrono al lettore l’opportunità di approfondire singole questioni o di trovare rapide sintesi entro cui collocare i vari lemmi che compongono l’opera.
Correda il volume un ampio apparato iconografico che non solo ricostruisce una sintetica cronologia visiva o un ideale album fotografico dei principali generi cinematografici, ma propone anche fotogrammi di film che illustrano in modo emblematico alcuni leitmotiv usuali della storia del cinema, dalle scene madri del bacio fra i due protagonisti alle numerose sequenze in cui il tema dello specchio diventa occasione di moltiplicazione e rifrazione della visione.
Scarica e leggi la voce sulla regista Floria Sigismondi redatta per la Garzantina Cinema:
2003
DVD God Less America (direzione artistica), in Cristina Donà, Michele Monina, God Less America. Da New York a San Francisco sulle orme del Boss, Mondadori, Milano, 2003.
Nell’ottobre 2000 i due autori hanno intrapreso un lungo viaggio coast-to-coast negli USA sulle orme di Bruce Springsteen, per scoprire cosa sia rimasto dell’America cantata dal Boss.
Ben presto i due viaggiatori scoprono che gli States sono cambiati profondamente: appaiono come una nazione straniera, in cui dare voce ai perdenti non è più il “ragazzo della porta accanto” Springsteen, ma il “cattivo” Eminem.
Ogni proposito di ricalcare le orme del Boss fallisce e tutto assume una piega diversa, delirante, vicina ai trip di Hunter S. Thompson.
Il mio intervento in questa pubblicazione è in veste di direttore artistico e coordinatore del dvd omonimo a esso allegato,con testi e regia della grande cantautrice Cristina Donà, mentre musica e montaggio sono a cura di Enore Montini, all’epoca mio studente all’Università Cattolica di Brescia.
L’estratto dal DVD God Less America:
Tra i volumi contenenti parti che mi riguardano, cito quello di un vero fratello di vita, il grandissimo musicista Omar Pedrini, seguito come appassionato fin da quando era il leader della band dei Timoria, diventato parte della mia famiglia quando ha intrapreso la carriera solista nella musica e quella della conduzione televisiva.
Mi ha inserito in un capitolo del suo libro Cane sciolto, scritto nel 2017 con Federico Scarioni per Chinaski Edizioni.
Scarica e leggi l’estratto di Cane sciolto:
Riconoscimento dell’editoria internazionale con la citazione nel volume in lingua inglese The Italian Cinema Book di Peter Bondanella (British Film Institute, 2013; Bloomsbury Publishing PLC, 2014), quale autore del libro Mani di forbice. La censura cinematografica in Italia.