Sentieri Selvaggi il 31 dicembre 2011 nell’articolo Bellocchio, Englaro, La bella Addormentata: l’unica strumentalizzazione è quella politica l’autrice Margherita Palazzo cita me e un mio saggio cinematografico in questo passaggio: “Marco Bellocchio, uno dei più grandi registi italiani, in tutta la sua carriera ha saputo dimostrare di non voler sottostare alle narrazioni condiscendenti, di non voler scendere a patti con la censura preventiva e tantomeno con quell’autocensura preventiva che veniva ben analizzata già in un testo del ’97 (Mani di Forbice: la censura cinematografica in Italia, Domenico Liggeri, Falsopiano)”: