Insieme con…
Giorgio Panariello e Vanessa Incontrada
Il 26 marzo 2009 al Teatro Donizetti di Bergamo è andato in scena, con la mia regia e la produzione di The Ex Novo, Insieme per Pangea, spettacolo di solidarietà che ha visto come protagonisti Vanessa Incontrada e Giorgio Panariello: è stata pensata come opera fluida e composita con l’alternarsi di musica e poesia, comicità e arte fotografica, reading e cinema d’animazione, espressioni tutte riunite in unico variegato racconto, imperniato sulla condizione femminile e sul rapporto uomo-donna, con echi di cultura indiana.
Altri protagonisti sul palco: Francesco Facchinetti, la Jazz Company, le cantanti Paola Folli e AmbraMarie Facchetti, l’attrice comica Alessandra Ierse e per la lettura delle poesie Kiran Di Pace.
Ogni canzone ha permesso di raccontare la storia forte e problematica tutta al femminile della sua interprete (tra cui Aretha Franklin, Janis Joplin e Gloria Estefan), così come è accaduto pure con le liriche della grande poetessa indiana Imtiaz Dharker, mentre tutte le artiste in scena si scambiavano i ruoli, per esempio con le cantanti impegnate anche nel ruolo di attrici brillanti.
Si è trattato di una serata speciale di solidarietà a favore del progetto Percorsi di autonomia per le donne di Koppal, promossa dalla Fondazione Pangea Onlus, un’organizzazione no profit che dal 2002 lavora per favorire condizioni di sviluppo economico e sociale delle Donne e delle loro famiglie (www.pangeaonlus.org).
Spettacolo scritto da Domenico Liggeri, con la collaborazione di Aliuscia Del Barba, Massimo Perego, Giuseppe Della Misericordia, Brian Pallas e Kiran Di Pace.
Prodotto da Maurizio Capelli per The Ex Novo.
Sviluppo e Organizzazione: Susanna Zanardi e Samuel Palacio Lama.
In produzione: Gianluca Cerruti, Yuri Battistin, Valentina Laurora, Marco Moncalvo e Marianna Pasta.
CabaRE’
Con una speciale anteprima lunedì 9 febbraio 2009 è arrivato al Teatro Derby di Milano l’opera aperta CabaRE’, per sette settimane seguitissimo appuntamento con la comicità dove coralità e verità si sono unite all’insegna della battuta.
Uno spettacolo ideato da me che ne ho curato anche la regia.
Oltre una decina di comici tutti in scena, pronti a esibirsi e dialogare con l’ospite della serata, un re della risata del quale hanno cercato di scoprire i trucchi e i segreti del successo, indagandone la vita e l’arte comica.
Ostaggi della banda di CabaRE’, amichevolmente obbligati ad assistere ai numeri dei nuovi comici per un incontro/scontro sul palco-ring del tempio milanese della comicità, sono stati i cabarettisti Paolo Migone, Raul Cremona, Franco Neri, Giuseppe Giacobazzi, Sergio Sgrilli, Alberto Patrucco e l’imitatrice Gabriella Germani.
Un’opera teatrale comica che ha voluto essere innovativa nella sua semplicità, prefiggendosi di superare il meccanismo rigido degli show con stand up e continui “ecco a voi…”, nonché il concetto di rappresentazione in cui bisogna far finta che un personaggio sia vero. Sulla scena non c’è stata più differenza tra persona e personaggio, perché gli artisti sono stati dichiaratamente loro stessi ed è stato esplicito che interpretassero un ruolo, tanto che si truccavano in scena.
Teatro-verità, di pura comicità, con artisti della risata che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco, portando in scena ciò che sono veramente, legati da intrecciate trame narrative, momenti coreografici, improvvisazione continua e concreto coinvolgimento del pubblico, abbattendo continuamente la quarta parete.
In questo modo abbiamo rappresentato la complessa, ricca, sfaccettata personalità del comedian, non senza punte di amarezza e momenti di confessione pubblica che hanno reso tutto più vivo e sincero. Un reality teatrale, si potrebbe dire, anche se qui non ci sono state mistificazioni di alcun genere: è stato dato spazio infatti all’improvvisazione, come nella commedia dell’arte, con un canovaccio pronto a essere forzato per andare laddove ha portato il talento istintivo degli artisti in scena.
Tutto questo per celebrare un king of comedy per sera e con lui rendere un tributo all’arte del fare ridere.
Il re della risata della serata è stato condotto in scena legato con una corda, come fosse un prigioniero: infatti, nella drammaturgia, è stato rapito dai comici del cast affinché per una volta fosse lui a dover assistere alle loro esibizioni e non il contrario.
L’assunto di partenza è stato il plot di Re per una notte, il film di Martin Scorsese in cui Robert De Niro, nel ruolo di un aspirante comico, rapisce il suo idolo Jerry Lewis, famosa star della tv: lo fa per costringerlo ad assistere ai suoi pezzi comici, nella speranza che poi lui lo chiami nel suo show per farlo diventare popolare.
Pure nel nostro caso, slegato e fatto accomodare su un allegorico trono, il re della risata della serata è stato costretto ad assistere agli stand up del nostro cast: con ciascun comico si è instaurato così un rapporto di complicità o conflitto, tra scambi di battute, scherni, giochi dialettici, giudizi semi-seri, nonché duetti e interazioni varie.
Il cast, tutto accomodato su ieratici quanto colorati cubi in una scena scarna ma molto suggestiva, ha avuto licenza di tempestare di domande e battute il re, anche per scoprirne aspetti della vita privata (sempre poco nota quella dei comici), la storia professionale, il racconto di come è riuscito ad avere successo. Non sono mancati momenti di sincerità in cui i nostri comici hanno chiesto e ricevuto consigli professionali e suggerimenti artistici.
Un ribaltamento del luogo comune: non più i comici emergenti rassegnati ad assistere alle esibizioni di quelli affermati nei grandi show tv, bensì l’esatto contrario, ovvero una star della risata costretta a guardare i numeri dei nuovi comici che in qualche modo vogliono idealmente dirgli “adesso ti faccio vedere io”, sia pure in funzione ludica e con la massima autoironia.
La star di turno si è prestata a tale gioco, anche perché in fondo la serata è rimasta una sua celebrazione, per quanto atipica e niente affatto retorica.
Si è creato in questo modo il vero clima del backstage, quando i comici si ritrovano dietro il palco in attesa dell’esibizione: lì è un trionfo di chiacchiere brillanti, battute a raffica in libertà, insomma, un momento anche più divertente di quanto a volte accade in scena.
Nel finale, è stato finalmente il re a regalarci una sua esibizione.
Tutto questo meccanismo è stato suggellato da disturbi, scherzi, provocazioni, gag e interventi di vario tipo che hanno reso ancora più intenso il ritmo e il divertimento.
Varie le forme di interazione con il pubblico, con qualche spettatore che è salito sul palco per esibirsi, improvvisando un suo momento comico o spettacolare, prestando il fianco alla bonaria presa in giro da parte del cast. Ogni serata ha avuto un finale a sorpresa diverso.
A guidare i comici sul palco sono stati Andrea Vasumi e Jessica Polsky, con il compito di moderare il cast fisso che ha compreso gli attori Giorgio Verduci, Paolo Labati, Marco Dondarini, Galli e Villo, Alessandra Ierse, Nadia Puma, Gianluca Beretta (Felipe), Bruce Ketta, Claudio Taroppi, Debora Mancini, Andrea Poltronieri, Marica Pellegrinelli, Eros Grimaldi ed Eraldo Moretto.
Autori: Domenico Liggeri (capo progetto) con Martino Clericetti, Daniela Allegra e Davide Suardi e con Giovanni Todescan, Aliuscia Del Barba, Elisabetta Elia, Massimo Perego, Giuseppe Della Misericordia, Brian Pallas; ha collaborato Matteo Facchi.
Prodotto da Maurizio Capelli per The Exnovo.
Organizzazione: Samuel Palacio Lama con Yuri Battistin, Valentina Laurora e Marco Moncalvo.
In produzione: Gianluca Cerruti, Susanna Zanardi e Marianna Pasta.
Life in Gubbio
Ho partecipato a due edizioni di Life in Gubbio (2008 e 2009), manifestazione di immagini, musica e parole messe insieme dai direttori artistici Michele Afferrante e Filippo Mauceri, stimatissimi autori anche del programma televisivo Il senso della vita del quale questa iniziativa è stata una sorta di spin off, non a caso presentata da Paolo Bonolis e composta da incontri, concerti, mostre e presentazioni teatrali con al centro proprio il tema della vita.
Il primo anno sono stato ospite con una conferenza sulla storia dei video musicali, l’anno successivo mi sono affiancato ai citati colleghi per la scrittura dei testi di Bonolis e la collaborazione alla scaletta.
Le convention teatrali
Nell’ambito dell’attività teatrale rientrano anche gli spettacoli e le azioni di intrattenimento per convention aziendali da me realizzati, a partire dal monumentale McK Retreat per la McKinsey & Company ritenuta la “multinazionale di consulenza strategica leader al mondo per quota di mercato”, evento svoltosi a Porto Cervo in Sardegna nel 2011 con la conduzione di Francesco Facchinetti e la partecipazione del cantante Raphael Gualazzi, davanti a una platea di 400 persone.
In questo frangente con lo stesso Facchinetti abbiamo ideato un modello di spettacolo per convention ispirato ai talent-show e chiamato Talent in Action. Si tratta di un talent-show aziendale che coinvolge dipendenti e dirigenti dell’impresa in un vero e proprio spettacolo. I concorrenti chiamati a cantare sono dei dipendenti, mentre i giudici sono dei dirigenti, con in testa l’amministratore delegato. I dipendenti iscritti alla gara sono sottoposti a dei provini, i quali diventano filmati ad alto tasso emotivo con protagonista il dipendente che sta per entrare in scena. Al termine di ogni esibizione, i concorrenti vengono votati dai giurati. Scatterà così un meccanismo di eliminazioni che li porta in pochi turni a una finalissima a due in cui sarà decretato il vincitore assoluto. Alla fine dell’evento, in tempo reale, può essere realizzato un cd che raccoglie tutte le esibizioni live dei concorrenti.
Una rivoluzionaria iniziativa che cambia per sempre il concetto di convention aziendale per trasformarlo in un vero show.
Leggi il progetto Talent in Action:
In seguito è maturato il progetto di mia invenzione chiamato Convenshow®, dove il rigore della convention si fonde con il piacere dello show, innovando il concetto di meeting aziendale.
Basta con la separazione tra momenti seri di comunicazione del brand e quelli di spettacolo, perché tutto può avvenire insieme, dando nuova veste alla vecchia convention, rendendola più avvincente, friendly e gradevole.
Una sapiente costruzione ad opera di professionisti della comunicazione, del marketing e dello spettacolo, mettendo insieme tutte queste discipline ed esaltandole nell’armonia.
Il brand ne guadagna in gradimento, rendendo più motivati i partecipanti e creando attenzione popolare e mediatica fino ad adesso inimmaginabile.
Convenshow® è un unico momento di aggregazione in cui le ragioni del business incontrano la comunicazione e il divertimento!
Leggi il progetto Convenshow®:
Evento per
Prototipo di Convenshow, l’evento realizzato per la grande catena di profumerie La Gardenia al Teatro Moderno di Grosseto il 29 giugno del 2012.
Ricevuto dall’ottimo manager del marketing e della comunicazione aziendale Maurizio Bramezza l’input di realizzare una serata sull’eccellenza al femminile, ho ideato, scritto, curato e diretto uno spettacolo teatrale incentrato su questo tema.
Lo spettacolo è iniziato con il noto personaggio televisivo Marco Maccarini chiamato a condurre la serata che è entrato in scena fingendo spaesamento per l’impegno che lo attendeva: ha così cominciato a interagire con il pubblico, chiedendo consigli e pareri sul tema dell’iniziativa, creando fortissima empatia con i partecipanti, facendoli sentire pienamente coinvolti.
Tra le persone interpellate, con casualità costruita ad arte, ecco subito l’amministratore delegato dell’azienda, il quale ha così avuto al possibilità di dare il benvenuto a tutti in maniera non scontata.
Sul palco, abbiamo ricostruito scenograficamente un angolo che richiamava i negozi della catena, con calibrata esposizione del brand, in maniera tale che l’azienda testimoniasse la propria presenza in maniera contestualizzata e non invasiva.
Sul palco, a sorpresa, è quindi apparsa una vera commessa della catena, arruolata dal conduttore nel ruolo di sua spalla: con un espediente narrativo, è stata lei, con più interventi, a raccontare in maniera amabile la storia del marchio, con grande credibilità ed effetto simpatia sul pubblico.
Da lì è stato tutto un dipanarsi di esibizioni e interventi sul tema. La sand art di Silvia Emme ha raccontato in maniera sognante le fasi peculiari della crescita del brand. La violinista Luvienne ha comunicato il valore del talento al femminile, celebrato anche attraverso la premiazione sul palco di diverse grandi donne capaci di primeggiare in vari settori, come Alessandra Sensini, campionessa olimpica di windsurf e in seguito Vicepresidente del CONI. Ironica galleria di ritratti di donne celebri invece da parte della famosa imitatrice Gabriella Germani, mentre numeri di autentico musical della compagnia Gypsy Academy hanno regalato emozioni fortissime agli spettatori.
Un’ora e mezza è trascorsa con la massima gradevolezza, rendendo più piacevoli i momenti istituzionali degli interventi dei top manager dell’azienda, contestualizzati con la narrazione.