La mia attività di regista di videoclip è divisa in due parti nettamente distinte.
La prima comprende i lavori dal 1997 al 2000 ed è contrassegnata dall’estrema paupertà di budget e mezzi, nonché dal desiderio di ovviare a tali limiti sperimentando ogni possibile soluzione di ripresa e montaggio che la tecnologia antica e moderna potesse mettere a disposizione in quegli anni.
Soltanto in due casi (per i clip di (P)itch e Giulia) in tale periodo ho avuto a disposizione una troupe completa e la possibilità di girare con pellicola cinematografica.
Per il resto, è stato un entusiasmante lavoro di ricerca compiuto con straordinari compagni di percorso, come Beniamino Catena, per me operatore e direttore della fotografia ma in realtà grande regista che in seguito ha firmato famose fiction televisive come Squadra di Polizia, quindi il celebrato montatore Walter Fasano che con me ha sperimentato tutte le possibilità dell’editing ma che successivamente firmerà il montaggiodi film di Dario Argento, Marco Ponti, Maria Sole Tognazzi, Lucio Pellegrini e Ferzan Özpetek, instaurando uno stretto sodalizio con Luca Guadagnino che lo porterà fino agli Oscar e a vincere David di Donatello e Ciak d’Oro.
E’ sempre di questo primo periodo l’incontro indimenticabile e affettuoso con Fabrizio Frizzi, una delle persone più corrette, generose e ricche di umanità cche abbia mai incontrato; mi chiede di dirigere il clip di un brano della figlia di Rita Dalla Chiesa da lui prodotto, ma io scherzosamente pongo come condizione che lui ne sia uno degli interpreti in video: lui accetta e quello è stato.
Nel 2000, ritenendo esaurita una certa fase creativa, decido di lasciare la regia dei clip, per dedicarmi all’insegnamento universitario della videomusica e alla sua promozione attraverso il Premio Videoclip Italiano fondato l’anno prima.
La seconda parte della mia attività registica inizia con il ritorno vero e proprio alla regia segnato dal clip di Dedicato a te della band Le Vibrazioni: a quel punto avevo maturato un’idea stilistica di videomusica ben precisa, fondata su un rigoroso attaccamento alla narrazione e con l’incrollabile poetica di applicare criteri cinematografici ai videoclip che avrei realizzato. Infatti tutti i clip firmati dal 2002 in poi sono stati contrassegnati dalla volontà di raccontare storie. Pertanto il playback dei musicisti è sempre stato inserito con una chiave narrativa e mai calato a forza dentro l’opera; le fonti di riproduzione sonora e gli strumenti suonati, nel momento in cui sono stati ripresi, hanno avuto una funzione diegetica; le riprese sono state esclusivamente effettuate in pellicola; sono stati banditi effetti speciali di ogni sorta; non è stato utilizzato alcun artificio di montaggio, nemmeno una semplice dissolvenza incrociata, una velocizzazione o un’immagine al rallentatore. In pratica in questo periodo giravo come all’epoca dei fratelli Lumiére, felice e fiero di essere antico, concentrato sulle emozioni vere che soltanto una storia può trasmettere e rifuggendo come la peste gli stucchevoli effetti digitali profusi a piene mani dalle nuove tecnologie: a software e plug-in, ho preferito sempre il cuore.
Videografia
1998
Neil Young dei Pitch
Urlo dei Denzoe
Riaccendi i colori dei Pulsar
Dancing days dei Savalas
1999
Dimensione strana dei Cleep
Astratti furori di Kaballa’
Wunderautobahn dei Sonica
Grandtour dei Virginiana Miller
2000
Va be’ dei Grossomodo
Emergenza d’amore di Giulia
Le vacanze dell’ottantatré dei Baustelle
2002
Dedicato a te per Le Vibrazioni
Oasi di Raf
Sorprendimi degli Stadio
2003
Lo zingaro felice di Alex Britti
Nel mio giardino di Cristina Donà
Kombo dei Karnea
2004
Cleptomania degli Sugarfree
E’ stato tanto tempo fa di Simone
2005
Cromosoma degli Sugarfree
2006
Solo lei mi dà degli Sugarfree
2016
Stanotte di Ylenia Lucisano
Regie Videomusicali
Guarda lo show-reel dei videoclip:
show-reel videoclip Domenico Liggeri from Domenico Liggeri on Vimeo.
Dedicato a te – Le Vibrazioni
Soggetto_ Una ragazza addormentata viene destata da una radiosveglia: si accorge di essere in ritardo per un appuntamento, indossa qualcosa al volo, si precipita per strada e attraversa uno dei più suggestivi tratti dei navigli milanesi, incontrando lungo il percorso quattro ragazzi impegnati in vari lavori, quindi si infila in un locale dove… ci sono proprio quegli stessi quattro ragazzi appena incontrati per strada, i quali però adesso stanno suonando il pezzo che ascoltiamo!
“Dedicato a te” – LE VIBRAZIONI
(2002, Bmg – Ricordi)
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Paolo Bellan
montaggio_ nessuno (piano sequenza)
Il tutto senza alcun artificio di montaggio, bensì nel tempo reale di un unico interminabile piano-sequenza di una steadicam che in meno di quattro minuti cambia diversi ambienti e percorre parecchia strada: parte da una camera da letto, si incunea in un piccolo bagno, rifluisce in un corridoio, quindi esce dall’appartamento, si introduce in un cortile, confluisce in un marciapiede, evita ostacoli lungo il percorso, attraversa un naviglio salendo e scendendo da un ponte, per infilarsi infine in un barcone ormeggiato che si trova sull’acqua del medesimo tratto fluviale.
Note_ Girato in pellicola, sull’Alzaia del Naviglio Pavese a Milano, tra l’appartamento di una commerciante di oggetti di design e quella che allora era la parte esterna del noto locale Le Scimmie.
E’ stato realizzato in due versioni, una con protagonista bionda e l’altra mora, entrambe programmatissime dalle tv.
Videoclip pluri-imitato e omaggiato con i remake di Elio e Le Storie Tese (Shpalman), Frankie Hi-Nrg (Chiedi chiedi), Andrea Nardinocchi (Un posto per me) e della stessa band Le Vibrazioni (Cambia): è stato citato anche in un promo tv del programma Mistero di Italia Uno.
Un caso anche mediatico perché lanciò dal nulla una band che all’epoca non aveva ancora un disco pronto. Quando venni chiamato da un amico manager discografico a tornare dietro la macchina da presa, ma non avevo la minima intenzione di farlo: da due anni per scelta rifiutavo di dirigere video, per dedicarmi all’insegnamento, tanto che quando mi chiedevano di realizzare un clip preferivo girare la proposta ai miei studenti più talentuosi, per dare loro l’opportunità di emergere, cosa che accadde con l’allora esordiente Valentina Bersiga. Tenni così in sospeso l’amico manager, glissando sulla sua proposta, nella speranza trovasse qualcun altro disposto a dirigere questo clip. Tornò invece alla carica un paio di mesi dopo, disperato, perché nessuno a suo parere riusciva a trovare una soluzione narrativa e visiva per raccontare una giornata della Giulia della canzone e per fare interagire la protagonista con la band. L’amico manager venne a trovarmi in un laboratorio di edizione dove stavo lavorando a un altro progetto: davanti alla sua impellenza, ebbi improvvisamente l’intuizione di realizzare un complesso e virtuoso piano sequenza, dove il crudo realismo di quel linguaggio cinematografico privo di interruzioni si sposasse con una storia che avesse contenuti surreali. Volevo insomma raccontare una storia irreale dentro l’assoluta verità visiva di un piano sequenza in cui la steadicam mostra tutto, ma proprio tutto, perfino gli errori.
Durante le riprese infatti mi accorgevo delle imperfezioni che venivano fuori, ma avvertivo con maggiore forza una sorta di magia che si stava creando, come se la macchina da presa riuscisse a catturare l’ansia, la fatica, la tensione e la speranza di quella sfida umana e creativa che questo video rappresentava: tutti quelli che vi partecipavano rischiavano qualcosa, la faccia o la carriera, i soldi o una casa ipotecata, i sogni di una vita di stenti o la reputazione professionale. Ho così capito che tutto quel magma di motivazioni aveva bisogno di erompere in tale maniera, imperfetta ma sincera, emotiva e vitale, come se avessi metabolizzato l’urgenza del punk insieme a quella del direct cinema, avendo amato l’istinto, sporco nel linguaggio ma pulito negli intenti, di autori puri e acuti come John Cassavetes.
Nell’ambiente discografico chi conosceva il progetto ci dava per spacciati, ritenendo impossibile che potesse avere buon esito una simile sfida tecnica e artistica: poche settimane dopo si sono dovuti ricredere.
E’ stato necessario un mese e mezzo di organizzazione, di prove con le attrici e la band, ma soprattutto di scrupolosa preparazione con l’operatore steadicam su cui poggiava l’enorme responsabilità di reggere fisicamente, tecnicamente e psicologicamente il carico dell’impresa. Prove durate fino a un’ora e mezza dal primo ciak, nel freddissimo 4 dicembre del 2002; poi, appena un’ora e mezza per girare i cinque ciak della versione con la protagonista bionda e per l’unico ciak (sic!) della versione con la protagonista mora.
L’idea di fare due versioni mi venne come sottile non dichiarata provocazione al mondo mediatico ossessionato da anni dalla disfida tra “meglio la bionda o la bruna?” (quanti titoli di settimanali su questo argomento…), dicotomia di costume imposta come assioma dalle veline di Striscia la Notizia. Lo stratagemma ha funzionato, in maniera quasi matematica: quanti dibattiti tra gli utenti di forum e social su chi preferissero delle due protagoniste, se la bionda o la bruna, mentre i media abboccavano sottolineando questo aspetto dell’operazione. Un popolare programma di Mtv arrivò perfino a mettere in gara le due versioni del video una contro l’altra, facendo votare al pubblico quella preferita.
A far parlare di più fu però soprattutto la circostanza che le tv musicali vollero mandare in onda il clip non appena lo videro in anteprima, per quella che sarebbe dovuta essere invece soltanto un’anticipazione interna e riservata di un progetto ancora in fieri. Infatti in quel momento non era ancora pronto il singolo da immettere sul mercato, ma soprattutto il gruppo era privo di un contratto discografico. Il video però piacque troppo ai programmatori televisivi che lo ritennero così importante e dirompente da mandarlo subito in onda, pur in assenza di un supporto discografico.
Il successo del clip fu immediato e travolgente, facendo diventare Le Vibrazioni delle star in una sola settimana di programmazione del video che fulmineamente acquisì lo status di cult, tanto che dopo circa dieci giorni l’emittente specializzata di allora AllMusic realizzò un’intera puntata del suo programma di punta in esterna sui Navigli ricalcando il percorso compiuto dalle protagoniste dell’opera, andando nei veri luoghi in cui erano state effettuate le riprese.
Alcuni dati dell’operazione: l’idea estetica e registica del video (tra l’originale e i remake) è andata in onda ininterrottamente dal 30 dicembre 2002 fino a buona parte del 2003, contando diverse centinaia di passaggi tv; le varie versioni del clip sono state poi pubblicate per ben due volte in un anno su due diversi supporti, prima su cd singolo (60.000 copie vendute) e dopo su dvd (tutto esaurito in edicola, con oltre 20.000 copie vendute).
L’idea registica del video, come detto, è stata subito oggetto di due remake in meno di un anno, probabilmente un primato: sono state realizzate prima da Elio e Le Storie Tese e dopo da Frankie Hi Nrg. In questo modo con quella mia intuizione hanno promosso tre dischi entrati in classifica e i relativi artisti (Le Vibrazioni, Elio e Le Storie Tese, Frankie Hi Nrg), mentre tutti i video citati sono stati tra i più trasmessi in tv. In un comunicato di Frankie Hi Nrg si legge: “la scelta di riproporre per la terza volta un video musicale rappresenta il tentativo di consacrarlo come standard (o meglio format) ed aprendo la strada ad ulteriori versioni, sempre più elaborate, capaci di esplorare l’apparente semplicità del piano sequenza originale”.
Altra curiosità, questa mia idea registica è stata doppiamente candidata come miglior video dell’anno 2003 agli Italian Music Awards della F.I.M.I.: infatti hanno ricevuto la nomination sia l’originale che la parodia di Elio (che poi ha vinto), probabilmente un altro primato.
La protagonista bionda, Angelica Cacciapaglia, è figlia del musicista Roberto Cacciapaglia, mentre la bruna è la vera Giulia cui è dedicata la canzone: entrambe sono state scovate grazie all’iniziativa di promuovere un casting on line a opera del sito Rockol e del suo direttore Franco Zanetti, sostenitori del progetto fin dai primi vagiti.
Cleptomania – SUGARFREE
Guest star_ Davide Paniate, Andrea Santonastaso, Geppi Cucciari, Rubes Piccinelli, Alessandro Brunello, Davide Colavini, Gianni Cinelli, Antonio Vulpio, Elisa Canfora, Chiara Buratti.
(2004, Warner)
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Franz Pagot
montaggio_ Cristiana Dongh
Soggetto_ costruito su ellissi temporali, con un montaggio alternato mutuato dal genere poliziesco che punta però ad amplificare gli effetti comici, racconta di un ladruncolo dagli occhi spiritati che si aggira in un negozio arraffando oggetti femminili, malgrado la presenza di un addetto alla vigilanza imbranatissimo che invece non si accorge di nulla. Il ladruncolo sembra improvvisamente avere un colpo di fulmine per una commessa in carne e ossa, salvo scoprire invece che si è follemente innamorato di un manichino dalle fattezze muliebri: decide così di rubarlo e scappare via portandoselo sotto braccio in una improbabile folle fuga d’amore, prontamente inseguito dal vigilante, dando vita a una caccia al ladro che cita le slapstick del cinema muto ma è soprattutto un dichiarato omaggio a Totò e Aldo Fabrizi in Guardie e ladri, film del 1951 diretto da Mario Monicelli e Steno. Si arriva così a un finale paradossale e spiazzante.
Gli interpreti sono comici all’epoca impegnati nel programma tv Comedy Lab di Mtv che da lì a poco avrebbero raggiunto il grande successo popolare grazie alla trasmissione Zelig di Canale 5; a loro si è aggiunta l’attrice Chiara Buratti, attiva soprattutto in teatro.
Note_ E’ stato girato in pellicola in un centro commerciale di Torino. Le comparse che si vedono dentro il negozio erano tutti miei studenti del tempo di varie facoltà universitarie e istituti d’arte.
Il clip è nato dalla collaborazione creativa e dal sodalizio umano con Marcello Balestra, discografico del gruppo musicale, con il quale si è deciso di condividere una sfida artistica e professionale: investire su una band sconosciuta con il preciso intento di condurla al successo non secondo le solite convenzioni del marketing, bensì con un’operazione fuori dagli schemi da portare avanti in totale libertà. Ci siamo così presi i tempi di un piccolo film, con riflessioni approfondite sulla storia ma soprattutto con un lavoro attento sul cast: ho pensato che ci volessero dei comici bravissimi ma che avessero ancora tanta voglia di affermarsi e sogni professionali da realizzare, quindi non big già arrivati ma degli emergenti di grande talento. Ho individuato questi talenti nel cast del programma Comedy Lab di Mtv, comici che da lì a poco sarebbero in gran parte passati a programmi noti come Zelig e sue derivazioni. Da una serie di visite negli studi televisivi in cui registravano il programma, sono scaturiti diversi incontri con gli attori del cast, in primo luogo per convincerli a credere nel progetto, sostituendo al cachet la passione e la sfida. Accettata con grande entusiasmo dagli attori questa sfida a titolo gratuito, è stata la volta di lunghe discussioni con loro per costruirgli addosso i ruoli e le gag. Infine, si è cercato di incastrare le date e gli impegni di tutti, perché potessero raggiungerci a Torino per le riprese, durate meno di otto ore in un unico giorno.
L’iconico manichino del clip è stato notato nella vetrina di un negozio durante un sopralluogo nel centro commerciale in cui avremmo girato: è stato acquistato dalla produzione dopo una lunga trattativa… Questo sogno condiviso con Marcello e con cinque ragazzi di Catania che fino a quel momento avevano suonato soltanto cover in piccoli club siciliani, pochi mesi dopo porterà la band al primo posto in classifica.
Cromosoma – SUGARFREE
Guest star_ Davide Paniate, Andrea Santonastaso, i Mammuth, Jochen Wenz, Atsuko Kawaijiri e altri comici tv di Zelig e Zelig Off (Canale 5, Italia Uno) e Comedy Lab 2 (Mtv).
Soggetto_ E’ il prequel di Cleptomania, una stralunata rivisitazione della favola di Cenerentola che racconta le vere ragioni per cui il ladro del clip precedente ha rubato il manichino, rinnovando il conflitto con il solito vigilante tonto, per giungere a un nuovo finale beffardo.
Piccola parabola sulla spasmodica ricerca della donna perfetta e dell’amore artificiale.
“Cromosoma” – SUGARFREE
(2005, Warner)
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Franz Pagot
montaggio_ Cristiana Donghi
Note_ Girato in pellicola poco fuori Milano, gli esterni davanti a un centro commerciale, gli interni in una vera fabbrica di manichini.
Tutte le comparse erano miei studenti provenienti dalla varie Università in cui ho insegnato, tranne gli attori comici che hanno partecipato con dei cameo.
Guarda il backstage del videoclip di Cromosoma, con le riprese dietro le quinte:
Solo lei mi dà – SUGARFREE
Guest star_ Carly Ko, Chris Channing.
Soggetto_ Una stupenda artista di strada dai tratti somatici insieme cinesi e americani, vive errante portandosi dietro ingabbiato un vero fauno, creatura mitologica per metà uomo e metà bestia, con cui incanta il pubblico dei suoi funambolici spettacoli.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Fabio Olmi
montaggio_ Cristiana Donghi
Il rapporto tra i due è quello tra padrona e animale soggiogato, ma anche l’apparentemente durissima e fiera artista ha le sue fragilità interiori e, in un momento di debolezza, il suo pianto notturno è accolto con tenerezza dal sensibilissimo fauno: lei entra così nella gabbia per lasciarsi andare alla passione amorosa, dimenticando la mostruosità di lui.
Dopo aver vissuto il momento della passione, lei si addormenta, mentre il fauno scopre a quel punto di potere scegliere se rimanere prigioniero di quella donna, oppure scappare e riconquistare la libertà, sottraendosi così anche all’ossessione per il fascino della bellissima artista: prenderà la via della fuga, insegnando così alla donna che neanche il più irresistibile fascino femminile può tenere incatenato un uomo per sempre. Sarà lei così a riscoprirsi ingabbiata da quel sentimento scoperto troppo tardi, ovvero dopo avere portato all’esasperazione chi l’amava davvero ma veniva respinto soltanto per ragioni estetiche: non avere privilegiato prima l’attenzione per le qualità interiori sembra rivelarsi adesso un grave errore… che prima o poi si paga con la solitudine.
Riflessione amara e dolorosa sull’uso dell’arma della bellezza femminile per irretire gli uomini, nonché, in generale, sulla superficialità di chi guarda all’aspetto esteriore senza accorgersi delle qualità interiori, salvo poi reclamare dolcezza e romanticismo quando egoisticamente ne ha un disperato e strumentale bisogno.
La storia vuole essere anche una critica spietata alla società contemporanea in cui si assiste al trionfo di una sorta di eugenetica sociale, a causa del culto sfrenato del corpo e della gradevolezza fisica che soppianta l’attenzione per il cuore e il cervello, ovvero per quei pochi dettagli che ci dovrebbero distinguere dagli (altri) animali.
Note_ E’ stato girato in pellicola, a ridosso di un suggestivo ponte sul fiume Po nel torinese, in gran parte mentre vi si svolgeva la normale giornata di un reale mercatino rionale. I due protagonisti sono dei veri attori di strada che hanno usato costumi di scena da loro realizzati e realmente utilizzati nel corso dei propri spettacoli.
Carly Ko, oltre che funambolica performer, è anche modella e pittrice, mentre Chris Channing, strabiliante trasformista, è pure un cantante.
Lo zingaro felice – ALEX BRITTI
Guest star_ Pep Bou.
Soggetto_ Il cantante recupera l’espediente utilizzato da Alberto Sordi nel film Accadde al commissariato diretto da Giorgio Simonelli nel 1954, indossando una gonna per attirare la curiosità della gente, al solo fine di vendere… bolle di sapone!
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Franz Pagot
montaggio_ Cristiana Donghi
Tuttavia alcuni bacchettoni tutori dell’ordine pubblico non riusciranno a tollerare quella diversità, né a capire la poesia del gesto di creare bolle di sapone e ancor meno a rispettare un pur pacifico assembramento di menti liber(at)e.
Il povero Alex finisce così prigioniero (in tutti i sensi) delle rigide norme della società, ma coloro che l’hanno seguito riconquistano il gusto dello stare insieme all’insegna del sorriso spensierato, lieve come bolle colorate.
Omaggio alla più nobile commedia all’italiana dei tempi d’oro, ma anche metafora della difficoltà ancora attuale di barcamenarsi per la sopravvivenza quotidiana, con un protagonista che sceglie la via della classica furbizia nostrana ma con il piglio del sognatore: in fondo, quanti ogni giorno cercano di venderci bolle di sapone?…
Note_ Girato in pellicola a Torino.
Le bolle di sapone sono state realizzate da Pep Bou, artista spagnolo che ha ottenuto fama internazionale grazie alle magie che riesce a realizzare con una materia così delicata e volatile. Lo abbiamo fatto arrivare appositamente da Barcellona. Ha fatto diverse apparizioni anche in programmi di intrattenimento delle televisioni italiane.
Nel mio giardino – CRISTINA DONA’
Guest star_ Milene Domingues, alias Ronaldinha, ex moglie del calciatore brasiliano Ronaldo (il Fenomeno, come veniva chiamato anche ai tempi dell’Inter).
Soggetto_ una partita di calcio femminile, con in campo la vera squadra di serie A del Fiamma Monza che sta dominando, ma la porta avversaria è stregata e la palla proprio non vuol saperne di entrare, fino a un’inevitabile finale beffardo.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Paolo Bellan
montaggio_ Cristiana Donghi
Note_ Girato in pellicola in uno dei due stadi di calcio di Monza, ha avuto una lavorazione tribolata, spalmata in due giorni. Il clip infatti combina la fiction con la realtà, poiché le riprese in buona parte sono state effettuate durante una vera partita della formazione del Fiamma Monza: ho ritenuto fosse l’unico modo di ottenere un credibile agonismo, documentando lo sforzo atletico e la tensione agonistica nel momento in cui davvero la competizione era in atto. Questa scelta creativa tuttavia ci ha creato notevoli complicazioni, poiché non potevamo certamente determinare l’andamento della partita vera né piegarlo alle nostre esigenze narrative! Un sabato di campionato femminile abbiamo così girato durante un reale incontro, stando attenti a filmare esclusivamente le calciatrici del Monza. Le riprese sono state studiate in maniera tale che nelle inquadrature rientrassero soltanto le giocatrici del Monza e non le avversarie che erano in campo contro di loro quel giorno: ci siamo in questo modo concentrati sulle espressioni dei volti, sui particolari delle masse muscolari in movimento, tra giochi di gambe e calci alla sfera. Fortuna ha poi voluto che la nostra guest star, Milene, allora moglie di Ronaldo e celebrata protagonista del jet set, facesse in quell’incontro un trionfale ingresso in campo dalla panchina, dopo lunga fase di riscaldamento, circostanza da me subito sfruttata per creare l’attesa del suo inserimento nella partita.
Il giorno dopo siamo invece tornati nello stesso campo per mettere in scena e riprendere una partita finta, da noi organizzata tra la compagine del Fiamma Monza di serie A e una formazione giovanile della medesima società.
Il soggetto è scaturito dalla necessità di trovare un concetto di giardino che non fosse didascalico rispetto al testo del brano, ma anche dal fascino che su di me esercitava la figura dell’allora Ronaldinha e in generale l’idea di uno sport identificato come maschile che venisse invece interpretato con eguale passione da atlete donne.
Neil Young – (P)ITCH
Guest star_ Selen.
Soggetto_ Storia di amour fou tra donne tanto passionali quanto ambiziose e vendicative.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Fabio Olmi
montaggio_ Nicola Barnaba
La celebre ex pornostar Selen interpreta una cantante rock corteggiata dagli uomini malgrado preferisca le relazioni intime con le donne. Selen così rifiuta le avance di un folle fan che per vendicarsi la investe con l’auto riducendola su una sedia a rotelle: l’evento scatena le ciniche mire di successo della compagna di Selen, pronta a impadronirsi della vita della star, compresa la sua band.
Ispirato lontanamente a una polemica scatenata negli Usa da una modella rimasta paraplegica in seguito a un incidente, la quale aveva deciso di posare per Playboy nuda su una sedia a rotelle, rivendicando il proprio diritto alla sensualità malgrado l’handicap, mentre i moralisti l’accusavano di bieco sfruttamento della propria disgrazia
Anche questo clip, il mio d’esordio, non ha mancato di turbare i benpensanti, guadagnandosi censure e ostracismi televisivi d’ogni sorta, come la penalizzazione rappresentata dalla messa in onda soltanto in orari notturni, nonché reazioni piccate da parte di alcuni conduttori tv.
Note_ Girato in pellicola, è stato giudicato tra i migliori dieci “videoclip del mese” dalla rivista mensile Tutto nel numero di aprile del 1998; è la versione televisiva in forma di video musicale del cortometraggio N.Y., primo prodotto del progetto Film-Clip, il quale intendeva creare un genere che fosse una commistione di cinema e videoclip.
Articoli su questo clip sono apparsi su Panorama, Max, la Repubblica, Rockstar, Musica! di Repubblica, Mucchio Selvaggio, Jam, Faremusica, Rock Sound e altri ancora, mentre in televisione ne hanno parlato programmi di Italia Uno (Super, Le notti dell’angelo), Tmc2 (Help di Red Ronnie, Coloradio), Mtv (Hot), Tele+, RaiSat.
Kombo – KARNEA
Soggetto_ Lo sfogo fisico dello sport dello squash si lega all’urlo liberatorio dell’hard rock, all’inizio metaforicamente, poi anche fisicamente, in una fulminante scheggia di aggressività contemporanea.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Paolo Bellan
montaggio_ Cristiana Donghi
Note_ Girato in poche ore in una vera palestra di squash a Milano, con budget ridottissimo e ancor meno pellicola: la protagonista nella vita reale è anche una tennista.
Per ovviare alla paupertà di mezzi, ci si è inventati ogni artificio possibile per consentire alla macchina da presa movimenti dinamici in uno spazio molto angusto.
L’idea mi è venuta durante il primo ascolto del brano, dopo avere ascoltato poche note, colpito dal ritmo e dall’aggressione sonora della band.
Dancing Days – SAVALAS
Soggetto_ Un happening creativo frutto dell’incontro con la creatività libera, contaminata e smodata dell’artista David Vecchiato, firma di culto per gli appassionati dei fumetti ma anche tra quelli dell’arte (pop) contemporanea, senza trascurare chi lo segue sulle colonne di prestigiose riviste.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Beniamino Catena
montaggio_ Walter Fasano
In un quartiere di Roma, viene messa in scena una folle festa dionisiaca di matrice spagnoleggiante, approfittando delle scenografie di un locale ricco di suggestioni iberiche.
Chiamati a raccolta i rispettivi amici più schizzati, sono stati invitati a dare libero sfogo alla propria creatività, all’insegna della fascinazione per quel mondo caliente: l’arena si è così riempita di ballerini di flamenco, danzatrici del ventre, ma anche di break-dancer, ammaliatrici calve e qualche serpentello di passaggio, senza risparmiarci accenni ai riti voodoo.
Note_ Girato interamente in pellicola super-8, a basso budget, parte delle riprese sono state effettuate realmente in Spagna, approfittando di una vera vacanza di alcuni componenti del gruppo, partiti mettendo in valigia anche una vecchia cinepresa e un po’ di pellicole economiche da 40 asa.
E’ stato tra i dieci “videoclip del mese” per il mensile Tutto nel numero di aprile ’99.
La troupe era composta soltanto da due persone, regista e direttore della fotografia, entrambi impegnati anche come operatori: sono state infatti utilizzate due diverse cineprese super-8.
Va bè – GROSSOMODO
Guest star_ Lucia Barbiero.
Soggetto_ Per un’affascinante misteriosa donna al computer, un eccitante ma innocuo video-game di spionaggio si trasforma in un vero incubo sospeso tra realtà materiale e virtuale, dove al rischio di essere uccisa si aggiunge quello di innamorarsi dell’uomo sbagliato, trovandosi contesa tra due spasimanti che potrebbero essere entrambi i suoi killer.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Beniamino Catena
montaggio_ Walter Fasano
Un fanta-thriller tecnologico dalle venature erotiche, la cui freddezza meccanica, sorta di coazione e ripetere, voleva riprodurre la glacialità che si intuiva sarebbe stata imposta nelle relazioni sociali dalla sempre maggiore invadenza dei computer.
Note_ Girato a Roma, in digitale, è un serial-clip, inteso più come un cortometraggio in due parti, due puntate che hanno come colonna sonora il medesimo brano dei Grossomodo.
Una sorta di doppio clip, il cui utilizzo era stato pensato non soltanto per la televisione bensì anche e soprattutto per Internet, pionieristicamente, visto che correva l’anno 2000: infatti la seconda puntata del video per un periodo è stata disponibile soltanto in rete.
La protagonista è Lucia Barbiero, all’epoca conduttrice dell’emittente Match Music Satellite e poi dj.
Astratti furori – KABALLA’
Guest star_ Gruppo Batarnù, Giovanni Calcagno.
Soggetto_ Un gruppo di artisti di strada, liberi e felici, dediti alla creatività dell’espressione corporea e al culto della letteratura, viene aggredito da spietati militari, i quali vogliono spegnere con la violenza cieca e barbara ogni loro manifestazione di pensiero autonomo e il loro seguire uno stile di vita non allineato.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Beniamino Catena
montaggio_ Walter Fasano
Ispirato ai tanti, troppi roghi di libri e opere d’arte che si sono aggiunti agli orrori della guerra, con ancora vivido il ricordo dell’incendio della Biblioteca di Sarajevo bombardata nella notte del 25 agosto 1992.
Il clip ha avuto spunto anche dalla mia antica frequentazione del gruppo Batarnù, collettivo di artisti di strada nato per diletto e trasformatosi in comune stile anni ’70: nato a Paternò, in provincia di Catania, annoverando tra i fondatori e promotori l’entusiasta Giovanni Calcagno, mio compagno d’asilo nell’infanzia e oggi celebrato attore di cinema (per Marco Bellocchio, Matteo Garrone, Ficarra e Picone, Luigi Lo Cascio, Pasquale Scimeca, Alessandra Pescetta) e teatro (soprattutto con Mario Martone), il quale qui appare sui trampoli.
Note_ E’ stato tra i dieci migliori “videoclip del mese” per il mensile Tutto nel numero di maggio ’99.
Girato in super-8 tutto in esterni in Sicilia, alle pendici dell’Etna, ha visto l’impiego di decine di comparse a titolo gratuito. Se gli artisti di strada qui sono veri, i militari sono ovviamente finti: si tratta in realtà di un gruppo di amici appassionati di wargame, un gioco di guerra, “una categoria di gioco strategico che generalmente ricostruisce eventi militari storici o immaginari”, spesso visto “come un modo di esplorare gli effetti della guerra senza sperimentare il combattimento reale”, il quale “può assumere la forma di un hobby nel quale uno o più giocatori simulano battaglie o intere guerre”.
Grazie alla gentilezza e disponibilità di questi appassionati etnei di wargame, ci siamo trovati a poter impiegare nel clip un piccolo esercito di comparse che hanno perfino portato con sé armi e divise perfettamente credibili, dando la sensazione che il video abbia avuto a disposizione chissà quale budget da kolossal, mentre ha fatto affidamento sulle limitate ma generose risorse dell’appassionato produttore catanese di Kaballà, Nuccio La Ferita, importante e stimato agente di spettacoli e concerti in tutta la regione.
Concedendoci ben due giorni di riprese, malgrado il budget striminzito, il set ha regalato l’atmosfera di una festa tra amici di vecchia data, ritrovatisi dopo anni per potere realizzare il sogno, mio in primo luogo ma condiviso da tutti, di potere finalmente realizzare un videoclip professionale anche in Sicilia, impresa per nulla facile in quegli anni.
Urlo – DENZOE
Soggetto_ All’urlo esistenzialista della tela di Munch nel cuore degli anni ’90 sembrava essersi sostituito quello reale di giovani che in maniera dilagante presero a istoriare il proprio corpo in tutte le maniere, facendosi dipingere la pelle o trafiggere lembi di carne con procedimenti dolorosi, al fine di divenire loro stessi quel messaggio che non sapevano più esprimere con altri linguaggi.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Beniamino Catena
montaggio_ Walter Fasano
Il clip vuole rappresentare tutto questo tra fedeltà documentaristica e interpretazione lisergica, calandosi nella realtà di un vero laboratorio di tatuaggi e piercing della periferia romana, girando ore di materiale sugli autentici trattamenti cui si sottoponevano i reali clienti.
Note_ Giudicato tra i migliori dieci “videoclip del mese” dalla rivista Tutto nel numero di luglio 1998; in questo lavoro è stato utilizzato il linguaggio del docu-clip, genere allora non molto frequentato che conoscerà invece maggiore notorietà quando ne farà uso il regista Michael Moore nei suoi video pacifisti e anti-militaristi per varie band militanti.
Come nella filosofia di questo genere videomusicale, tutto è stato realizzato con un budget bassissimo: le riprese sono state infatti effettuate con piccole telecamere amatoriali.
La libertà espressiva di cui abbiamo goduto, ha consentito al montatore Walter Fasano (oggi attivissimo ai massimi livelli nel cinema internazionale) di sperimentare tutte le possibilità di creare associazioni iconografiche con un editing velocissimo ai limiti del subliminale.
Riaccendi i colori – PULSAR
Guest star_ Dea Verna.
Soggetto_ Ironizzando in apertura sul luogo comune della (consapevole) vita da spiantati dei musicisti (ma anche dei registi…) underground, il clip racconta quello stato di fibrillazione confusionale che è il colpo di fulmine, quando il sogno amoroso sublima a tal punto la realtà da proiettare tutto in una dimensione emotiva onirica: così il cantante si lascia letteralmente trascinare dal desiderio puro di non farsi scappare una donna ideale che rappresenta una poetica apparizione nel grigiore quotidiano, fino a un’inevitabile catarsi finale.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Beniamino Catena
montaggio_ Walter Fasano
Di quella creatura angelica nella sua semplicità, al cantante rimangono istantanee che rappresentano gli scampoli di ricordo che ci accompagnano dopo un bel sogno. Un sogno che qui conferma come si possa essere pronti a fare qualsiasi cosa per inseguire il grande Amore, perché alla fine anche il solo sognarlo può “riaccendere i colori” e ravvivare i “sorrisi spenti”.
Note_ Girato a Ravenna in una giornata uggiosa, programmatissimo su Mtv e su Tmc2 dove è stato Video Pin-up, si tratta di un esperimento di photo-clip, cioè un videoclip caratterizzato dal linguaggio delle fotografie (in gran parte Polaroid).
Autrice degli scatti è Simon, celebrata fotografa che ha firmato copertine di dischi e servizi giornalistici per Carmen Consoli, Mau Mau, Subsonica e altri.
La protagonista, Dea Verna, oggi brillante giornalista della carta stampata, era all’epoca della realizzazione del videoclip la conduttrice del programma Com’é trasmesso da Tele+.
Video realizzato a bassissimo budget, con telecamere amatoriali portate al loro limite pur di trovare soluzioni figurative suggestive: come l’effetto che simula il vecchio proiettore cinematografico, ottenuto mandando in shock una delle camere dopo ripetuti tentativi.
Emergenza d’amore – GIULIA
Guest star_ Fabrizio Frizzi, Mauro Marino, Tiziana Sensi, Valentina Lainati, Ivan Marelli, Barbara Sorrentini, Diego Matys.
Soggetto_ Varie storie si intrecciano all’insegna di diverse emergenze d’amore, manifestando quegli stati di apprensione portati dai conflitti sentimentali che tutti conosciamo: equivoci, incomprensioni, gelosie, complicità inaspettate, tristezza ma anche sorrisi, per rappresentare quei tumulti interiori sintonizzati sui battiti del cuore.
“Emergenza d’amore” – GIULIA
(2000, Wip – Emi)
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Fabio Olmi
montaggio_ Walter Fasano
Note_ Girato in pellicola, è stato prodotto dall’etichetta discografica fondata dal conduttore televisivo Fabrizio Frizzi, il quale appare nel ruolo di un gelataio baffuto, approdando così all’esordio assoluto come attore.
La cantante Giulia è invece la figlia di Rita Dalla Chiesa.
Questo clip è stato Video Pin Up su Tmc2.
Nel clip appaiono tutti attori professionisti che hanno già interpretato da protagonisti film per il cinema e la televisione e lavorato in teatro, tra cui Tiziana Sensi (protagonista anche di varie fiction), Valentina Lainati, Ivan Marelli, Barbara Sorrentini (oggi amata conduttrice radiofonica), Diego Matys: tra loro c’è pure Mauro Marino, dj radiofonico e conduttore televisivo.
Girato in due giorni in diverse location tra Roma e Ostia: lo studio radiofonico utilizzato è quello di Radio Dimensione Suono, dove allora la cantante realmente lavorava.
Oasi – RAF
Note_ Realizzato a Città di Castello, in Umbria, in occasione della data zero della tournée di Iperbole, è un live-clip prodotto dal management dell’artista insieme all’emittente AllMusic.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia e montaggio_ Paolo Ferrari
E’ stato girato in digitale da una troupe composta da miei studenti universitari del tempo riuniti nel gruppo Uniclip, esperienza che aveva l’intento di creare per gli allievi degli sbocchi professionali immediati nel mercato audiovisivo.
Sorprendimi – STADIO
Note_ Girato in digitale in Emilia in occasione di un vero concerto della band, è un live-clip ancora una volta realizzato con i miei studenti universitari del gruppo Uniclip, provenienti dalle varie facoltà in cui fino ad allora avevo insegnato.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia e montaggio_ Paolo Ferrari
E’ stato tanto tempo fa – SIMONE
Soggetto_ Il cantante esegue il proprio brano dentro un angusto spazio fisico di colore rosso fuoco: è una scatola che racchiude la sua canzone nel tempo di una performance.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Franz Pagot
montaggio_ Valentina Bersiga
Note_ Girato a Verona in pellicola, è un clip di puro playback realizzato come contenuto speciale soltanto per il cd singolo del brano.
“Le vacanze dell’83” BAUSTELLE
Soggetto_ Ambientato in una scarna esposizione trash, vuole essere una sarcastica raffigurazione dei contraddittori stilemi del mondo dell’arte ufficiale ma anche dei dogmi della videomusica, nel tentativo di dare vita a un esperimento concettuale teso al superamento delle convenzioni in tal i ambiti: il quadro è scomposto in ritagli che propongono azioni reiterate e paranoiche, dai contenuti che variano dal criptico al didascalico.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Giuseppe Bianchi
montaggio_ Cristiana Donghi
Note_ Girato in digitale in un giorno a Montepulciano, in provincia di Siena, nei luoghi di provenienza dei componenti della band.
Wunderautobahn – SONICA
Soggetto_ L’ossessione di un voyeur, munito di classico cannocchiale, tracima nella violenza assassina nel momento in cui il guardone si sente scoperto e irriso: ma la sua furia omicida sarà punita da uno sberleffo dalle venature horror.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Beniamino Catena
montaggio_ Walter Fasano
Note_ Girato nel territorio di Reggio Emilia, con poverissime telecamere amatoriali video Hi-8, è stato programmato per mesi dalle emittenti specializzate, in particolare Tmc2 e Match Music Satellite.
Malgrado la bassa fedeltà del mezzo di ripresa, è stata creata un’atmosfera visiva e fotografica pop-glamour, come l’immagine del gruppo richiedeva, anche se allo stesso tempo è stato mantenuto il sapore della provincia.
Il voyeur è interpretato dal produttore musicale della band, lo stimatissimo musicista underground di culto Amerigo Verardi.
Dimensione strana – CLEEP
Soggetto_ La vera atmosfera natalizia nella provincia marchigiana in cui abitava la band ci era sembrata perfetta per descrivere la “dimensione strana” cantata dal gruppo, collocato tra le statue di cartapesta di un presepe: i musicisti vivono così la propria psichedelia casereccia, spaesati ma non artefatti.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Beniamino Catena
montaggio_ Walter Fasano
In alcune scene del clip i componenti della band si infilano di corsa, ironicamente e a fatica, nel Vicolo più stretto d’Italia che si trova a Ripatransone, piccolo delizioso comune in provincia di Ascoli: come si legge su Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Ripatransone) il vicolo è “ampio 43 cm all’imboccatura, ma soli 38 nel punto più angusto”, si “insinua fra due abitazioni” ma “è stato effettivamente riconosciuto come via transitabile” fino a essere considerato “il più stretto d’Europa, poiché nessuna città ha mai reclamato questo specifico record”.
Note_ Girato interamente in super-8, con una pellicola particolare introvabile in Italia e quindi richiesta direttamente in Germania: le riprese sono state effettuate da due cineprese con l’utilizzo delle sole luci naturali, nell’arco di circa dodici ore di lavoro.
In questo caso il low-budget è stata una precisa scelta espressiva, affinché la semplicità dei mezzi conferisse al video un genuino taglio post-psichedelico, di un’immediatezza pari a quella del brano musicale in questione.
Grand Tour – VIRGINIANA MILLER
Soggetto_ Grottesca presa in giro del turismo di massa, ispirata allora dalla reale attività del cantante della band come guida culturale nella città di Firenze.
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regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Beniamino Catena
montaggio_ Walter Fasano
Note_ Girato in video hi-8, ha un taglio volutamente lo-fi per accrescere l’ironia del soggetto.
Le riprese sono state effettuate in una sorta di discarica all’aperto alla periferia di Livorno, in realtà utilizzata per attività di rigattiere.
Stanotte – YLENIA LUCISANO
Soggetto_ Il gelo in un rapporto di coppia è reso esplicito non soltanto dalla mesta e conflittuale prossemica dei due protagonisti ma anche dalla sua rappresentazione in un ambiente costituito interamente da autentico ghiaccio.
regia_ Domenico Liggeri
fotografia_ Laura Fazzini
montaggio_ Tobia Tomasi
Note_ Il primo videoclip girato in un bar di ghiaccio. La troupe e i protagonisti hanno lavorato tutto il tempo sotto zero, in condizioni estreme, costantemente a una temperatura di meno 5 gradi, attorniati da pareti e arredi totalmente scolpiti direttamente nei blocchi di ghiaccio.
L’interprete maschile è l’attore Giuseppe Panebianco.
Si tratta di un mio sporadico ritorno alla regia determinato dall’ultradecennale rapporto con Riccardo Vitanza, qui in veste di produttore, professionalmente molto noto per la sua attività di ufficio stampa per tantissimi big della musica italiana (Ligabue su tutti) con la sua agenzia di comunicazione Parole & Dintorni specializzata in relazioni con i media nel settore dello spettacolo: un amico fraterno verso il quale nutro anche enorme gratitudine per le innumerevoli volte che ha promosso miei lavori.
Miei clip sono stati distribuiti su questi supporti
La collaborazione con mio fratello Fabio Liggeri
Negli ultimi anni non mi sono più concesso alla regia di videoclip, se non in qualche caso sporadico, soprattutto per la possibilità di condividere l’esperienza con il mio amatissimo fratello Fabio Liggeri, sensibilissimo videomaker e fotografo specializzato in poetici racconti di viaggio e profondi ritratti delle meraviglie della Natura, autore di reportage per trasmissioni tv di Licia Colò (Eden. Il pianeta nascosto su La7) e per il web (sul 101° Giro d’Italia per Enel Energia).
Fabio è un viaggiatore dotato di un romanticismo d’altri tempi che riesce a essere anche estremamente contemporaneo, infatti è amatissimo sui social dove lo seguono quasi 300.000 persone (137.000 follower su Instagram [https://www.instagram.com/viaggioergosum/], 140.000 su Facebook [https://www.facebook.com/viaggioergosum/], 20.000 su TikTok [https://www.tiktok.com/@fabio_liggeri]) sia quando si avventura da solo in luoghi nascosti sia in occasione degli ambitissimi viaggi di gruppo fuori dagli schemi che organizza con strepitoso successo. E’ docente di Travel Blogging nell’ambito del Corso di Laurea in Turismo, management e territorio dell’Università IULM di Milano.
Info: https://www.viaggioergosum.com/.